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Racconto d’estate #5: il saggio, una rassegna e tre centri estivi!

by muvet
20/08/202526/08/2025Filed under:
  • approfondimento
  • BOLOGNA ESTATE
  • cittadinanza attiva
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Dopo una lunga e calda estate, siamo pronte per riprende le attività! Dall’1 settembre riapriamo la segreteria e dall’8 ricominciano i corsi adulti, mentre dal 15 settembre le classi per teen, bambine e bambini! Qui tutti gli orari 🙂

Ci siamo lasciate alle spalle un giugno lunghissimo e denso di proposte e incontri festosi. A cominciare dal nostro spettacolo di fine anno “Sbuffare, Sostare, Sognare” (locandina a cura di Rita Cedarmas) che il 3 giugno ha portato al Teatro delle Celebrazioni le visioni di Cosa fanno i bambini? e Cosa fanno le bambine? di Nikolaus Heidelbach. In scena si sono susseguite situazioni oniriche e surreali: esseri umani di ogni età si sono messi in dialogo con mucchi di volatili, sono diventati commensali di inquietanti anfibi o protagoniste di giochi bizzarri con nasi lunghi come manici di scopa, a significare la complessità del mondo dell’infanzia che tante volte vogliamo inquadrare in un immaginario pastello, tutto unicorni o dinosauri, ma è – in realtà – molto più stratificato e ricco.

La stagione è proseguita con la rassegna #ConTantoAgio nell’ambito di Bologna Estate, diluita in tutto il mese di giugno. I primi appuntamenti si sono svolti nella sede di MUVet, con Jakob Lohmann ed Ester Braga che hanno portato le proprie ricerche a un gruppo di danzatori e danzatrici pront* a sperimentare elementi di acrobatica con il laboratorio Moving|Falling through Handstand e pratiche di contatto consapevole con il Play Fight.

Siamo tornate poi all’Eremo di Ronzano, luogo amico e meraviglioso che accoglie richiedenti asilo e migranti ospiti della Cooperativa sociale Domani. In due splendide serate abbiamo danzato e cantato coinvolgendo tutte e tutti in un abbraccio collettivo, innescando relazioni e sguardi pieni di bellezza. Il 12 giugno MUVet ha presentato Canopea // Flamingo: percorso di danza di comunità che aveva avuto un primo esito presso il DAS ad aprile. Trasferitosi all’aperto al fresco dei colli, Canopea porta avanti una riflessione poetica sul quotidiano, sulla cura e l’attenzione che si innescano in una rete di persone di età ed esperienze diverse, in ascolto.

Il 26 giugno abbiamo incontrato Meike Clarelli e i cori femminili de Les Chemin de Femmes + Le Core. Il pratone dell’Eremo si è riempito di voci e di corpi di tutte le taglie, cantanti e ascoltatori mescolati, un grande gruppo che anche dopo il tramonto non voleva andare via, per il grande piacere di essere insieme. (Le foto sono di Adele Grotti)

La rassegna si è conclusa il 27 giugno con una serata che ha presentato a un pubblico aperto l’esito di due residenze di giovani artiste/i: il Collettivo Saxifraghe e Valentina Cavagnis + Giancarlo Tarcisio Marangoni. Gli studi coreografici sono stati spunto per un dialogo sulle performance e i processi creativi condivisi.

Le settimane di giugno sono state puntellate dai centri estivi:

Foyer si è svolto dopo la chiusura delle scuole, ospitando artiste e artisti di diverse discipline presso la nostra sede e i giardini della Lunetta Gamberini con attività di collage, teatro e voce, movimento e stili di danza diversi rivolti a una ventina di bambini e bambine dai 7 ai 10 anni.

Il laboratorio itinerante Nord Sud Ovest Est (alla sia terza edizione!), oltre a raggiungere con i mezzi pubblici ed esplorare i parchi cittadini, ha suggerito a un gruppo di bambini/e fino agli 11 anni percorsi e modalità di orientamento nella città insolite, transitando anche dal Museo Tolomeo, con la complicità di Fabio Fornasari dell’Istituto ciechi di Bologna.

La prima settimana di luglio per chiudere le attività estive in bellezza, ci siamo trasferite a Montecreto, sull’Appennino modenese. Un gruppo nutrito di ragazze tra gli 11 e i 17 anni sono state con noi in residenza, condividendo spazi naturali e un teatro intero per il laboratorio Muv into the Wood.

Le attività sono state varie, oltre alle lezioni di danza e i laboratori creativi, abbiamo fatto escursioni e frequentato il paese e le sue proposte culturali, inserendoci nella vita di montagna per qualche giorno. A conclusione della settimana abbiamo presentato una performance aperta alla cittadinanza, oltre che al pubblico di genitori e parenti/amici delle ragazze. Il frutto del lavoro di una settimana residenziale è stato molto vicino a quello delle produzioni artistiche professionali, un’immersione nella creazione e nei meccanismi della danza teatrale. Un’occasione anche per visitare luoghi bellissimi e conoscere realtà periferiche vitali dell’Appennino.

Ci vediamo presto per ricominciare a danzare, dentro e fuori le sale di MUVet!!!

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