Pratiche condivise è un laboratorio di ricerca e approfondimento sul gesto. E’ un progetto che apre a diversi conduttori, artisti-insegnanti-danzato
A partire dal progetto Danze per capire, curato da Giuseppe Comuniello (danzatore non vedente) insieme a Gaia Germanà (MUVet) nell’ambito del 9. Festival Internazionale La Biennale di Venezia sezione Danza (2014) diretta da Virgilio Sieni e attraverso l’esperienza europea di Moving Beyond Inclusion, realizzata per il Festival Oriente Occidente di Rovereto (2016), MUVet porta avanti a Bologna, presso la Palestra dell’Istituto ciechi F. Cavazza prima, e in collaborazione con il PraT poi, una ricerca che sperimenta itinerari di formazione e creazione artistica con persone molto diverse tra loro, per esperienza e fisicità.
Il 2016 ha previsto alcuni incontri condotti da Giuseppe Comuniello, Silvia Berti e Gaia Germanà sul tema della “trasmissione del gesto”. Il ciclo delle Pratiche del 2017 ha concretizzato una ricerca tra danza, suono, spazio pubblico e fotografia.
Hanno infatti contribuito non solo danzatori alle proposte, ma anche il ricercatore del suono Enrico Malatesta e le fotografe Sonia Maccari e Beatrice Pavasini (interessate alla dimensione tattile dell’immagine, nei suoi processi di composizione e scelta del soggetto fotografico). Il laboratorio “Ritratti tattili” è stato realizzato nei luoghi della Velostazione Dynamo, all’interno della 9°edizione di IT.A.CA migranti e viaggiatori, il primo e unico festival in Italia che si occupa di turismo responsabile | www.festivalitaca.net.
La stagione 2017/2018 ha aperto ulteriori sentieri di ricerca, diffondendosi sul territorio. Con gli U-lab, promossi dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana per riqualificare la zona universitaria, MUVet ha proposto In Ascolto: pratiche condivise tra corpo, spazio e suono, per cui realizza alcuni video negli spazi del patrimonio artistico della città di Bologna.
Nel 2018/2019 continuano le pratiche condivise con artisti provenienti principalmente dal mondo della coreografia e della performance (come Irene Russolillo e Lucia Palladino) che hanno uno sguardo aperto e cosciente sul quotidiano.
Il 2019/2020 dà inizio alle Pratiche condivise extended: una formula più ampia, in termini di ore di lavoro e scambio, presso la nuova sede di Spaziodanza MUVet. Artisti di livello internazionale, tra cui Susanna Recchia e l’insegnante di BMC® Maria Martinez, aprono un focus sulle pratiche somatiche, per approfondire le tecniche di danza dall’interno, scavando alle origini del movimento.
Dal 2019 a oggi le pratiche condivise sono sempre più diffuse nella città e sperimentano l’accessibilità al patrimonio artistico di Bologna, con le esperienze di U-area for all. Scuola temporanea non ancora inaugurata è quella che si realizzerà con il progetto Che ci faccio io qui? in Pinacoteca nazionale, percorso vincitore del secondo premio per Bologna città bella e civile.
MUVet fa parte della rete italiana #unlimited promossa e sostenuta da Oriente Occidente Dance Festival.