Esplorare le possibilità del proprio corpo, sviluppare consapevolezza di sé e trasformarsi! Questo il motto della prima lezione dell’anno di MUVet. A pochi giorni dall’inizio del 2017 Sensitive Form, a cura di Silvia Berti, ha ripreso le fila di un percorso che si rivolge a professionisti e a principianti, all’insegna della ricerca e dello studio dell’origine del gesto di ognuno, un gesto necessario, che esprime un desiderio e un’intenzione, in ascolto.
La danza qui raccoglie approcci molteplici al movimento (tecnica classica, anatomia esperienziale, tecnica contemporanea e improvvisazione) mediati dal corpo e dalla sensibilità di chi conduce, in relazione ai partecipanti. Diventa una pratica di educazione, di scoperta del sé e di trasformazione. Un corpo in becoming, ma cosciente del proprio percorso, della sua evoluzione.
I disegni e le citazioni raccolte da Silvia Berti e alcuni brevi testi di Gaia Germanà ci guidano in questo resoconto per immagini e suggestioni.
Prima di introdurre l’argomento della giornata, Body Half Pattern e la coordinazione, Silvia ha riassunto gli appuntamenti precedenti, inerenti la colonna vertebrale o Spinal Pattern, l’uso del centro o Naval Radiation Pattern e gli arti superiori e inferiori o Upper and Lower Pattern:
riscaldarsi risvegliando gesti e posture dei primi mesi di vita: spingere dai talloni all’apice della testa come per accedere al mondo; sentire il corpo come unico, dal centro alle sue periferie (le 6 estremità: testa, coccige e arti); recuperare la connessione scapola-mano e collegarla alle necessità di rispondere a un desiderio, raggiungere qualcuno o qualcosa; muoversi trovando la coordinazione a livello della terra.
Il Body Half Pattern: il lato destro e il lato sinistro del corpo sono una dicotomia che nasce dopo alcuni mesi di vita. Muovendosi al suolo affiora qualcosa di antico che già conosciamo: ci si muove come dei rettili o come l’infante che siamo stati.
Il movimento è metafora di chi siamo e di come ci offriamo al mondo. Dal movimento originario più semplice (non sempre così facile da ripercorrere) si giunge a sequenze e coordinazioni più complesse, mutuate dalla danza classica… Evvai di arabesque e piquet!
“I am divided” suggerisce Peggy Hackney, ma non in termini di contrasto tra le due parti, il desiderio è quello di abbracciare la nostra complessità e di godercela il più possibile per la vastità di opzioni che essa ci offre, quindi…. let’s “move in polarities”!
Prossimi appuntamenti saranno il 13 Febbraio – Controlateral Pattern e la camminata – e il 6 Marzo – Breath & Rhythm e la sintonizzazione con gli altri – che chiuderanno questo primo ciclo di incontri.