Fin dal 2018 MUVet propone percorsi esperienziali nei musei, negli spazi del patrimonio artistico e nel paesaggio, sostenendo l’idea che grazie al corpo si possa assorbire conoscenza e competenza entrando in dialogo tattile, emotivo, sensibile con la bellezza, per accoglierla nel quotidiano, nel pensiero come nel gesto.
Attraverso laboratori di movimento dedicati alla cittadinanza, a persone di tutte le età e abilità, o a gruppi specifici, MUVet attiva percorsi di co-costruzione del sapere andando a comporre mappe inedite e personali tra le opere, le sale, i luoghi della città così che il museo diventi luogo familiare che è possibile frequentare, interpretare e anche approfondire.
Raccontiamo qui un’esperienza recente: tre giornate di ricerca nelle sale di Casa Romei, a Ferrara. Volute dall’antropologa Patrizia Cirino e l’architetto Andrea Sardo, direttore del Museo di Casa Romei fino al maggio 2023. Gli incontri sono stati realizzati nell’ambito del progetto “SINTONIE” promosso da Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, Assicoop Modena&Ferrara e Legacoop Estense.
I tre incontri_
Facendo base nella Sala delle Sibille, la prima giornata di esplorazioni ha visto un gruppo numeroso di adulti (ferraresi e non) prendere parte a un riscaldamento del proprio corpo in dialogo con le forme e i gesti delle figure ritratte in questo spazio, dedicato alla giovanissima Polissena D’Este, fino alla creazione di alcune brevi composizioni di movimento traslate poi nello splendido Giardino Segreto, adiacente alla Sala, ricostruito a partire dai suoi affreschi, con le stesse rose bianche utilizzate nel Quattrocento.
Focus di questo primo incontro è stata la percezione dello spazio e la gestualità delle mani così come è espressa negli affreschi, passando da gesti significanti dell’iconografia a gesti funzionali. L’esperienza dello spazio rappresentato è diventata poi concreta nel passaggio al giardino ricostruito così come era: un tuffo nel passato per guardare al futuro.
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Il secondo incontro ha guardato alla Sala del Cinquecento, insieme alle opere della collezione Assicoop e all’installazione Sintonie. Il focus qui è stato il corpo che occupa lo spazio nel territorio del gioco, tornare ad una forma adolescenziale e anche, un poco, ad una spensieratezza di quando eravamo quella forma. Abbiamo trovato punti di vista inediti sulle opere, nella sala didattica, e nuovamente nella Sala delle Sibille, abitata anche con un gruppo di bambine, bambini e adulti di riferimento.
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Il terzo incontro si è concentrato sull’osservazione del Cortile d’Onore e ci ha permesso di considerare l’incoerenza architettonica ferrarese del Quattrocento: “architettura che balbetta i modi rinascimentali di costruire, ma è fortemente ancorata a quelli del Medioevo” – dice Andrea Sardo nel podcast A sesto acuto. Incorporare le forme e le strutture architettoniche ci ha permesso di immergerci nella storia di Casa Romei, di giocare e al contempo di stratificare sapere.
alcune riflessioni sull’abitare i musei_
Stiamo scalzi nel museo, sentiamolo casa per qualche ora. Chi viveva questo luogo? Cosa ci raccontano le sue pareti e la sua polvere? Abbiamo scoperto da molto vicino gli stemmi, i segni sui davanzali dei giochi da cortile antichi, abbiamo immaginato la vita quotidiana della giovanissima Polissena D’Este data in sposa al ricco Giovanni Romei. Obiettivo del lavoro è stato tessere legami tra l’interno l’esterno del Museo, tra il passato custodito e il presente di ognuno, verso un futuro desiderato.
Mettere nel corpo architetture e opere d’arte, attraversandole e danzandole, alla ricerca di punti di vista inediti sullo spazio museale, che diventa così prossimo, anche a chi lo guarda con occhi e fare bambino, ci ha entusiasmate.
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Una galleria fotografica – a cura di Marcello Goberti – che racconta il percorso con sguardo attento e partecipe è contenuta qui: Danzare la storia a Casa Romei.
Qui alcuni link a Casa Romei e al sito del museo. Qui anche un interessante podcast che lo racconta: Sesto acuto e un’approfondita intervista su Radio3.
Un ringraziamento particolare a Patrizia Cirino nostro ponte tra Bologna e Ferrara, e ad Andrea Sardo per i racconti profondi e giocosi su Casa Romei, oltre a Marcello ed Elena per la cura e la presenza.