Autonomia, negoziazione, collettività. Sono state queste le parole chiave silenziose che hanno guidato la seconda edizione della nostra settimana – dal 24 al 28 giugno 2024 – dedicata all’orientarsi in città, come nelle decisioni e nelle relazioni (qui una testimonianza sulla prima edizione).
Nell’ambito di Nord Sud Ovest Est abbiamo guidato una ciurma di 18 bambinə e ragazzə, tra i 6 e i 12 anni, in esplorazione di parchi e musei cittadini attraverso l’utilizzo della rete dei mezzi pubblici, totalmente stravolta da cantieri disseminati in varie zone di Bologna.
Se non si fosse ancora capito, il nome delle settimane esplorative di MUVet si ispira – ebbene sì – agli 883, gruppo icona degli anni novanta italiani, come afferma Wikipedia. “Ooooohhhh, NORD SUD OVEST EST, e forse quel che cerco neanche c’è”, forse qualcunə ricorda la melodia. La scelta del nome corrisponde al tentativo di mettere in pratica un sistema di valori che, a tratti, risultano utopici.
La scommessa e l’auspicio si basano sulla convinzione che praticare autonomia, collettività e negoziazione, abitando lo spazio pubblico e usufruendo delle risorse cittadine, possa contribuire alla costruzione di un mondo migliore, rischiando nel frattempo di risultare anacronistici e fuori moda.
Abbiamo visto i grandə occuparsi dei piccolə, abbiamo sostenuto il valore del sostare nell’indecisione di cosa fare, il valore della confusione tra lo scegliere in base alle preferenze della maggioranza o cercare di individuare e portare avanti il proprio desiderio.
Forse quel che cerchiamo non c’è ancora, ma speriamo ci sarà.
Nel frattempo abbiamo provato a praticare la complessità, testimoniando la presenza di differenze e stratificazioni, cercando di rendere evidente che l’autonomia è altro dall’egoismo e che la negoziazione – seppur una grande fatica – è l’unica strategia possibile per la convivenza di tanti esseri umani sulla terra.
Abbiamo provato ad insistere sul valore ancestrale del cerchio, sulla sua forma simbolica dall’efficacia indiscutibile e comprovata da secoli di pratica umana.
Abbiamo rivolto lo sguardo verso valori come cura e attenzione, sotto i portici come in ogni parola o gesto che compiamo.
Abbiamo proposto pratiche e letture complesse.
Abbiamo resistito alla tentazione di scegliere la via più semplice, orientandoci verso quella più idonea all’obiettivo, attraversando la città, raggiungendo mete lontanissime.
Abbiamo chiesto a tuttə ascolto e partecipazione, pur nelle stanchezze e differenze di età.
Ci siamo messə in gioco, canticchiando inconsapevolmente dentro di noi: “Ooohhhh NORD SUD OVEST EST, starò cercando lei o forse me…”.
a cura di Francesca Antonino