Dall’11 al 14 settembre abbiamo organizzato “Nord Sud Ovest Est” quattro giornate dedicate a bambine e bambini delle scuole Primarie, con lo scopo di orientarsi in città, collaborare, giocare, costruire, maneggiare, rotolare, inciampare, saltare, nascondersi, comunicare in maniera efficace, saper decidere come disporre del proprio tempo, divertirsi e pensare.
Abbiamo utilizzato i mezzi pubblici, usufruendo degli abbonamenti che la Regione Emilia Romagna fornisce gratuitamente ai minori, ci siamo addentratə nel ritmo cittadino e abbiamo fatto tesoro delle risorse del territorio: parchi che possono offrire esplorazioni selvagge, musei universitari che portano al silenzio e all’osservazione, portici ricchi di frenesia, prati verdi, fontane.
Ogni giorno abbiamo esplorato un parco diverso, ogni giorno ci siamo messə in cerchio per decidere cosa fare, per organizzare insieme le attività, per affrontare eventuali criticità. Abbiamo condiviso le regole del gioco, capendo che per stabilirle occorre un tempo molto superiore a quello speso, in effetti, a giocare. Ci siamo resə conto che ogni atto ludico ha bisogno di più giorni per prendere vita e perfezionarsi, perché possa funzionare meglio.
Abbiamo costruito capanne, disputato partite di briscola sulla sabbia del greto del Savena, fatto spiedini di alghe-spinaci, messo a punto un pavimento di sassi per giocare a shangai. Abbiamo osservato, parlato, letto insieme.
Abbiamo viaggiato tanto.
Abbiamo capito quanta ricchezza il territorio può offrire.
In un giorno di pioggia i musei universitari, già conosciuti per le visite effettuate in precedenza, ci hanno comunque regalato magia, silenzio e fascino. Un centro diurno ci ha offerto acqua per riempire le nostre borracce, visto che le fontane del parco dei Cedri sono state tutte dismesse.
Andando in giro per la città ci siamo resə conto di quanto – ancora – i gruppi di bambine e bambini che la vivono siano alieni per la comunità. Sembrava strano per le persone vederci camminare per strada, salire sugli autobus, passeggiare sotto i portici. Abbiamo incrociato sguardi stupiti, sorpresi, talvolta infastiditi, talvolta complici, talvolta rimproveranti, talvolta sostenitori. Comunque sguardi non abituati a vedere bambinə.
E’ singolare quanto la città non sia ancora abituata all’infanzia, considerando le numerose parole spese al riguardo e l’elevato numero di classi delle scuole primarie di Bologna. Sono le scolaresche ad abitare poco la città o la città deve fare ancora un grosso processo di consapevolezza ed accoglienza per tuttə, piccolə e grandə cittadinə?
NORD SUD OVEST EST, composto da una ciurma di 17 bambinə pensanti e abitanti, ci è sembrato un atto politico, un atto di educazione allo spazio pubblico, a doppio senso.
Articolo a cura di Francesca Antonino